





Rilevamento Pedologico
La caratterizzazione pedologica del sito sperimentale viene a seguito dell'analisi delle forme del territorio nell'area di studio, con l'obiettivo di garantire la migliore scelta, in termini di omogeneità delle caratteristiche ambientali e pedologiche dei plot sperimentali. Tali plot sono stati definiti dopo la caratterizzazione pedologica

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Quindi il primo step è stato realizzare un volo ortogonale con drone DJI Phantom 4 RTK per la realizzazione del modello digitale del terreno (DTM) ad alta risoluzione.




L'analisi delle immagini telerilevate da drone sono state
analizzate con il software PIX4D.

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L'analisi del DTM dell'area di studio ha consentito di identificare l'area d'interesse (AOI) dove le caratteristiche del territorio quali pendenza ed esposizione erano omogenee.




In pratica la scelta è stata dettata dalla necessità di individuare una porzione di campo con un impianto coetaneo e con un andamento delle caratteristiche geomorfologiche influenzanti il vigneto poco variabile (pendenza, esposizione e Topographic Wetness Index), in cui fossero poco presenti o assenti i segni di movimenti di terra legati a processi naturali ed antropici.
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Una volta indentificata l'AOI è stato possibile effettuare il rilevamento pedologico supportato dall'indagine geofisica.
Tale indagine consente di verificare spazialmente l’andamento di un parametro fisico del suolo (conducibilità elettrica apparente ECa) strettamente correlata al contenuto idrico, alla concentrazione salina ed al contenuto di argilla e per tanto capace di evidenziare variazioni di suolo nello spazio. Lo strato informativo derivante consente quindi di “dirigere” la campagna di rilevamento pedologica per l’apertura di profili, mini-pit e trivellate.



Dalla attività di campo è emerso che I profili descritti risultavano una variante del profilo P1, che per tale motivo è stato classificato come profilo rappresentativo della AOI e campionato nei suoi orizzonti per le analisi chimico-fisiche su campioni disturbati ed indisturbati



Verificata la variabilità spaziale del suolo e le caratteristiche geomorfologiche dell’AOI, si è proceduto a delineare le are funzionalmente omogenee (fHZs) per l’impostazione della prova sperimentale. A tal proposito sono state individuate 6 porzioni di campo (maxi plot), che saranno destinate ad una lavorazione del suolo differenziata (seminato, naturale e lavorato), all’interno delle quali (in bianco) sono state circoscritte delle aree di campionamento colturale omogenee, più ristrette, per ridurre al minimo gli effetti sulle tesi della variabilità del suolo riscontrata e dei caratteri micromorfologici del versante.
